13 maggio 2016
Che strana meraviglia è la vita
Adesso noto i velieri.
Quasi mi ammaliano.
Quelli decorativi, soprammobili collocati su un tavolo, su una libreria in uno studio elegante, oppure in una biblioteca pubblica.
Che siano presenti in una vivace cittadina mediterranea, dove inciampi sui ricordi ad ogni passo, oppure nel silenzio di una sala foderata di libri.
Pia illusione. Navigare ad infinitum. Gestire i mari irascibili. O anche quelli che appaiono calmi.
Perché il mare placido non lo è mai.
Mi affaccio al balcone e lo splendore del golfo mi esplode davanti agli occhi.
Li chiudo un istante.
Ammiro, sicura nella mia comfort zone, il veliero del mio quotidiano.
Anelo.
Il veliero del mio temps perdu comincia a scolorirsi. Ma ne sento ancora la presenza dolce-amara, indelebile la sua presa sul mio cuore.
Sì, adesso noto i velieri.
Tenero/straziante souvenir del once upon a time che provo/non provo a cancellare.